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Trama

Luo Yusheng non torna nel suo villaggio da anni, poiché da quando lavora in città è molto occupato.

Appresa la notizia della morte del padre, maestro generoso e caparbio, accorre dall’inconsolabile madre, la quale insiste perché il funerale venga celebrato secondo il rito tradizionale: il feretro deve essere trasportato a braccia per un lungo tragitto in modo che il defunto non dimentichi la strada verso casa.

Yusheng si prodiga per accontentarla (ci sarà bisogno di molti uomini); nel frattempo ripercorre con la memoria la storia d’amore, nata quarant’anni prima, tra i suoi genitori.

Recensione

Vincitore dell’Orso d’Argento al penultimo festival di Berlino, il film di Zhang Yimou possiede ancora una volta la gentilezza del tocco tipica del suo autore.

L’elegante bianco e nero utilizzato per raccontare l’oggi descrive puntualmente la tristezza del lutto e contrasta volutamente con i colori accesi scelti dal regista per raccontare il corteggiamento, che poi è il corpus dell’opera.

Assimilare il passato, come insegna una delle regole che il giovane maestro impartisce ripetutamente ai suoi pimpanti piccoli allievi, è indispensabile per conoscere il futuro.

La delicatezza d’insieme è un po’ troppo amplificata dalle enfatiche musiche.

Max Marmotta