
La vita è un miracolo
- Emir Kusturica
- Natasa Tapuskovic, Slavko Stimac, Vesna Trivalic, Vuk Kostic
- Commedia, Drammatico, Sentimentale
- Francia, Italia, Serbia
- 14 May 2004
Recensione
Dopo un lungo silenzio, interrotto solo dal poco convincente documentario Super 8 Stories, il bravo Emir Kusturica torna a un soggetto vero e proprio ambientato nel 1992, alla vigilia della guerra civile.
Luka (Slavko Stimac), ingegnere di Belgrado, si trasferisce in un villaggio bosniaco con il compito di progettare la linea ferroviaria che trasformerà la regione in meta turistica.
Lo accompagnano la moglie Jadranka (Vesna Trivalic), cantante lirica, e il figlio Milos (Vuk Kostic), il quale sogna una carriera da calciatore.
L’ottimismo prorompente di Luka deve fare i conti con lo scoppio del conflitto: Jadranka fugge con un musicista, mentre Milos viene richiamato al fronte e poi fatto prigioniero.
All’uomo non resta che aspettare, confidando nella sorte e sorvegliando la giovane infermiera Sabaha (Natasa Solak), ostaggio nemico affidatogli dai militari nella speranza di poter organizzare qualche scambio.
E a partire da questa convivenza forzata tra i due protagonisti, anticipata da un fugace incontro semi-onirico, si sviluppa la struttura portante dell’opera, la quale permette di rivalutare il pandemonio al sapore di rakia che caratterizza la prima stiracchiata parte.
Gli animali che quasi parlano con gli uomini, le partite di calcio che si trasformano in piccole guerre e le banali gag comiche cedono quindi il posto a una storia d’amore politicamente corretta fino al midollo, ma non esente da un epilogo tragico il quale acuisce l’aura melodrammatica che permea la pellicola.
L’ironia è infatti agrodolce e non risparmia le sequenze allegoriche (il letto dei due amanti che si libra in volo sulla martoriata patria) né le polemiche sulla demonizzazione dei serbi, sui soldati traffichini e sull’ipocrisia delle Nazioni Unite.
Uno sfogo d’autore a tratti discontinuo e lungo ben 155 minuti, che potrebbe pure rappresentare il congedo da un certo tipo di cinema.