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Trama

Massimo e Antonia sono una coppia benestante romana, senza figli né problemi. Quando Massimo muore, vittima di un investimento, Antonia scopre casualmente dietro un quadro una dedica.

Convinta che Massimo avesse l’amante, cerca di risalire a lei. Per scoprire, disorientata, che si tratta di un “lui”, Michele. Costui si mostra da principio molto scontroso nei confronti della donna, la quale, nel frattempo, entra pure in contatto con tutta la variegata comitiva che Massimo frequentava di nascosto.

Recensione

Il bersaglio di Ferzan Özpetek, turco naturalizzato italiano, era quello di cogliere la naturalezza con la quale si intessono rapporti umani fra persone fondamentalmente diverse.

Di sicuro è stato centrato in pieno, grazie anche al clima cameratesco che il regista è riuscito a instaurare sul set (testimoniato dai titoli di coda).

Universi incompatibili si tangono seppure per periodi circoscritti, le incomprensioni (anche tra Antonia e sua madre) vengono a galla allo stesso modo delle impensabili affinità, i dolori laceranti si nascondono dietro un’apparente spensieratezza: un campionario di sentimenti trattato con coscienza, aggirando scivoloni e pause (quasi sempre, nella seconda parte ce n’è qualcuna).

Nella certezza che il ricordo della persona amata non deve necessariamente intristire, può anche consolare (in qualche caso in maniera “inattesa”).

Buona la direzione di attori; Accorsi continua a sorprendere. “Prestiti” americani nelle prime scene (Amarsi, Vi presento Joe Black).

Max Marmotta