
L’uomo del treno
- Patrice Leconte
- Charlie Nelson, Jean Rochefort, Jean-François Stévenin, Johnny Hallyday
- Crime, Drammatico
- Francia, Germania, Giappone, Regno Unito
- 2 September 2002
Trama
In un paesino della Francia meridionale arriva un uomo silenzioso. Milan, questo il suo nome, scende alla stazione all’imbrunire e si reca in una farmacia, dove incontra il ciarliero Manesquier, un insegnante in pensione.
Dato che non ci sono alberghi aperti in giro, il forestiero decide di alloggiare da lui per qualche giorno.
Insieme al complice Max e allo sconosciuto basista Sadko, il tenebroso viaggiatore progetta un colpo in banca, nel quale riesce a coinvolgere anche l’amico beone Luigi.
In attesa del giorno stabilito, il sabato, lo stesso in cui il docente dovrà subire un’operazione, tra il rapinatore e il suo ospite si stabilisce uno strano contatto, improntato al desiderio abbastanza manifesto dei due di scambiarsi le vite.
Recensione
Dopo la non esaltante parentesi di Rue des plaisirs, Leconte imbrocca un’opera di gran classe, equilibratamente interpretata da un laconico e ritrovato Johnny Hallyday (più spesso cantante), fisicamente perfetto, e da una vecchia conoscenza del regista, il sardonico Jean Rochefort (non a caso una scena rimanda a Il marito della parrucchiera, sempre dello stesso autore); ma buona parte del merito di siffatta riuscita va spartita anche con le scenografie (soprattutto in interni) di Ivan Maussion e con le musiche di Pascal Estève, ogni composizione del quale contiene il suono ritmico delle rotaie.
Un polar dall’umorismo, contenuto negli ottimi dialoghi, alquanto grottesco, dotato di una specularità che rifugge le vie più facili ed entra al servizio della narrazione.
Il finale, grazie principalmente agli accorgimenti dell’attenta fotografia, resta aperto pur essendo abbastanza definito, indizio di una trasmigrazione forse incompleta eppure rasserenante tra i personaggi, l’uno malvivente bisognoso di quiete, l’altro pensionato che rimpiange i brividi di adrenalina che gli ha negato la gioventù.
Doppiaggio di lusso: le voci italiane appartengono a Umberto Orsini e Massimo De Francovich, per giunta vagamente somiglianti ai protagonisti.