
L’uomo in più
- Paolo Sorrentino
- Andrea Renzi, Angela Goodwin, Antonino Bruschetta, Toni Servillo
- Commedia, Drammatico
- Italia
- 31 August 2001
Trama
Napoli, 1980. Tony Pisapia è un cantante di successo, molto incline alla cocaina e alle avventure galanti, passione, questa, che gli costerà cara in termini di immagine pubblica.
Parallelamente, il calciatore suo omonimo Antonio Pisapia, instancabile e meticoloso, dopo un gol passato alla storia per avere proiettato in avanti la sua squadra, si rompe i legamenti durante un allenamento, cosicché il suo momento di gloria subisce una battuta d’arresto.
Quattro anni dopo, entrambi tentano di risalire la china per ridare un senso alle proprie carriere.
Recensione
Interpretato da eccellenti attori-registi del teatro napoletano (l’incredibile Servillo, fratello di Peppe degli Avion Travel, il riflessivo Renzi, il rassicurante Mascia, il canagliesco Bruschetta), cui rispondono ottimi caratteristi (il rancoroso Celoro, l’acquietato Lanzetta), il film del bravo debuttante Sorrentino mostra i piccoli orrori lasciatici in eredità dai disastrosi anni Ottanta, e lo fa soffermandosi su due mondi ugualmente spietati e illuminati dai riflettori: quello della canzone e quello del calcio.
Le due figure principali ricalcano veri protagonisti di quell’epoca (Franco Califano e Agostino Di Bartolomei sono i più evidenti, ma i personaggi sono in realtà frutto di un collage di diversi vip) e il regista (che propone fatti, non soluzioni), dopo averle collocate, dimostra che sono speculari e perciò non completamente sovrapponibili.
Per la precisione, il corrotto Tony (significativi i suoi sogni) si rovina da solo, mentre Antonio è vittima degli eventi.
E le cattive abitudini o la scarsa morale del primo non devono fuorviare: fanno parte del suo (libero) percorso personale.
Non per scomodare Kieslowski, ma l’istantaneo incontro tra i due e le sue conseguenze ricordano alla lontana La doppia vita di Veronica (là l’identicità, qui lo stesso nome).