
Milk
- Gus Van Sant
- Diego Luna, Emile Hirsch, Josh Brolin, Sean Penn
- Amazon Prime, Drammatico, Storico
- Stati Uniti
- 5 November 2008
Recensione
Sull’onda di altri lungometraggi a sfondo politico, tra l’altro di buona fattura (W., Frost/Nixon), che sta invadendo gli schermi, trova posto l’ultima fatica di uno dei pochi cineasti in grado di coniugare – o separare, a seconda dei casi – uno stile popolare e uno spirito orgogliosamente indipendente.
Tale felice connubio è segnatamente evidente in questa biografia partecipe e severa del primo protagonista dichiaratamente gay della scena elettorale statunitense: Harvey Milk.
Egli, dopo alcuni tentativi andati a vuoto, nel 1977 fu votato prevalentemente dalle minoranze, non solo sessuali ed etniche, ma anche dagli anziani che credettero ai suoi propositi riformisti, come supervisore al comune di San Francisco, dove – il film lo anticipa nelle battute iniziali – venne assassinato l’anno seguente insieme al sindaco (a coloro che non conoscono la vicenda, però, non riveliamo per mano di chi).
Dunque, il nuovo lavoro dell’autore di Belli e dannati, Da morire ed Elephant, attraverso il percorso pubblico e privato del personaggio principale, documenta pure, non proprio incidentalmente, un’epoca, e si sofferma attentamente su cosa significasse essere omosessuali all’interno di un contesto storico-istituzionale in rapida e sussultoria evoluzione.
Van Sant conduce il suo racconto senza sbavature (tranne, tutt’al più, per alcuni caratteri ed eventi di terzo piano poco approfonditi per probabili ragioni di minutaggio), e si avvale di un cast maschile di eccezionale spessore.
Sean Penn si dimostra una volta di più interprete di intelligenza e sensibilità fuori dal comune nel tratteggiare senza eccessi una figura affamata di vita e giustizia prima che di ribalta, mentre Emile Hirsch (da lui diretto poco prima in Into the Wild) dà credibilmente corpo a Cleve, seguace di Harvey responsabilizzato dalla sua campagna.