
National Security – Sei in buone mani
- Dennis Dugan
- Bill Duke, Colm Feore, Martin Lawrence, Steve Zahn
- Azione, Commedia, Crime, Thriller
- Stati Uniti
- 17 January 2003
Trama
Scioccato dall’assassinio del suo compagno di pattuglia Charlie durante una rapina in un magazzino, messa a segno dalla banda del poco raccomandabile Nash, l’agente Hank Rafferty, a causa del coinvolgimento personale, si vede negato dal superiore Washington il permesso di condurre indagini sull’accaduto.
Ma il peggio deve ancora venire: il detective pizzica Earl Montgomery, appena scartato dall’accademia di polizia per troppo zelo, mentre cerca di forzare la propria auto, all’interno della quale ha scordato le chiavi.
Dall’equivoco nasce una rocambolesca colluttazione, filmata da un videoamatore, da cui scaturisce un’accusa razziale nei confronti di Hank (Earl, che non ha intenzione di mitigare il malinteso, è nero), che perde quindi il distintivo e la fidanzata Denise e finisce dentro per sei mesi.
Una volta rilasciato, l’uomo trova lavoro in qualità di guardia di sicurezza, esattamente come Earl; i due si scontrano durante un furto notturno, nuovamente ad opera di Nash.
C’è di mezzo lo spionaggio industriale, e la coppia è costretta dalle circostanze a fare squadra.
Recensione
Dopo Assatanata, ecco un’altra collaborazione tra il regista Dennis Dugan e l’attore Steve Zahn. Benché si tratti di un buddy movie (di quelli che magari recano sul manifesto la scritta: “Se riusciranno a sopportarsi, nessuno potrà fermarli!”), la scena è perlopiù del comico Martin Lawrence (una copia sbiadita di Eddie Murphy), da otto anni in cerca di affermazione in Italia, e dei suoi spesso intraducibili giochi di parole (il parallelismo calabrone-uomo di colore, ad esempio, non sortisce un effetto esilarante con il nostro doppiaggio).
Il plot, volendo, è pure abbastanza simpatico e adatto a una serata scacciapensieri, ma le battute razziste (anche e soprattutto contro i bianchi) non sono propriamente l’espediente ideale per fare ridere.
Steve e Martin, a dispetto del promettente abbinamento dei loro nomi, s’impegnano perciò a vuoto in una pellicola che, tutto sommato, rimane senza infamia e senza lode.
Da registrare la partecipazione del cattivissimo ed ossigenato Eric Roberts (Nash), ormai quasi un fantasma di celluloide che bazzica dove può nei panni del villain, al pari di Mickey Rourke.