RED

Azione e ironia coniugati con efficace senso del ritmo in quello che è l’ennesimo adattamento (nella fattispecie firmato in sede di regia dal solitamente più ingessato tedesco Robert Schwentke, già autore di Flightplan e Un amore all’improvviso) di una serie a fumetti, concepita da Warren Ellis e Cully Hamner, protagonisti un solerte agente segreto a riposo, Frank, annoiato dall’anonimo isolamento in cui deve vivere e perciò affezionatosi alla voce di un’operatrice telefonica (di nome Sarah) dell’ufficio pensioni, e tre suoi ex-colleghi, Joe, ricoverato in un ospizio, Marvin, imboscatosi insieme alle sue paranoie, e Victoria, l’unica a condurre una rispettabile esistenza agiata.

Quando un commando armato fino ai denti tenta platealmente di fare la pelle al primo, questi recupera – per proteggerla – l’unica persona con cui era in contatto, ovvero la malcapitata e da principio attonita impiegata del call center, e rintraccia, tra qualche diffidenza, gli amici, anche loro a rischio.

Chi li vuole morti ha motivazioni antiche… L’intreccio di questo scanzonato thriller on the road avvince abbastanza, in misura sufficiente, almeno, a passare sopra alle sbruffonate (qua e là perfino godibili) di alcune sequenze.

Willis, Freeman e Mirren non aggiungono niente di nuovo alle loro personali gallerie tipologiche, mentre Malkovich perfeziona il personaggio dello schizzato e la Parker ha finalmente uno spazio adeguato.

Intriga pure il resto del cast, da un sordido Richard Dreyfuss a uno scrupoloso Karl Urban, dall’immarcescibile Ernest Borgnine a una gelida Rebecca Pidgeon (nella vita moglie di David Mamet).

Il titolo gioca sull’ambivalenza tra il colore del sangue e l’acrostico R.E.D.: Reduci Estremamente Distruttivi nella versione italiana, Retired, Extremely Dangerous in quella originale.