
Riprendimi
- Anna Negri
- Alba Rohrwacher, Marco Foschi, Stefano Fresi, Valentina Lodovini
- Amazon Prime, Commedia
- Italia
- 11 April 2008
Recensione
Magari l’idea del “tallonamento della verità” non è nuovissima: esistono svariati precedenti, da Effetto notte a Scandalo segreto, o Io so che tu sai che io so, Guy, The Blair Witch Project, Full Frontal, fino ai recenti Cloverfield, Prospettive di un delitto e il vergognosamente inedito in sala Redacted.
Però la regista Anna Negri (per l’anagrafe figlia di Toni e già autrice del simpatico In principio erano le mutande), sotto i rigori del bassissimo costo, ha aguzzato l’ingegno (molte le trovate efficaci, vedi i finti set e l’uso non esclusivo della soggettiva che crea a volte una necessaria confusione) ed è riuscita a regalare un’impronta personale a questa vicenda di precariato, lavorativo (si tratta del complicato ambiente dello spettacolo, ma è un tema a sua volta “di moda”, se si pensa a Parole sante, Tutta la vita davanti e Cover Boy) e sentimentale (in effetti ogni personaggio ha problemi di cuore).
Giovanni è un attore semi-spiantato che abbandona all’improvviso la montatrice Lucia e il loro bambino, rintanandosi in una pensione dal simbolico nome (“Adventure”) e gettando la giovane donna nel più cupo sconforto.
Curiosamente i due, con una punta di narcisismo, continuano a lasciarsi riprendere (da cui l’efficace doppio senso del titolo) da un paio di indebitati amici, Eros e Giorgio, determinati a realizzare un documentario sulla crisi del settore.
Nonostante le premesse e i facili accostamenti, l’opera della Negri, tutta al femminile (prodotta dalla coraggiosa Francesca Neri, co-sceneggiata da Giovanna Mori, che appare nel ruolo della psicologa), presentata con successo al Sundance dove avrebbe attirato l’attenzione di Brad Pitt per un remake, è un anti-reality: a dispetto di un rallentamento in fase finale, le sue vicende potrebbero essere narrate all’infinito, ma nel costante interesse dello spettatore.