Samba

Omar Sy collabora da sempre con i registi Nakache & Toledano, dal corale Primi amori, primi vizi, primi baci fino allo straordinario successo Quasi amici, passando per il verboso Troppo amici (distribuito in ritardo con un titolo italiano a dir poco furbastro).

Adesso la coppia di autori, partendo da un libro di Delphine Coulin (che ha collaborato alla sceneggiatura), lo promuove protagonista assoluto di questa commedia sociale in cui interpreta Samba Cissé, lavapiatti senegalese a Parigi da 10 anni, alle prese con un complicato rinnovo del permesso di soggiorno, aiutato da due assistenti sociali, una esperta e con il pelo sullo stomaco (Higelin), l’altra debuttante e reduce da un periodo assai stressante (Gainsbourg, autoironicamente lontana dai ruoli che ricopre di solito).

Con quest’ultima, subito attratta dallo statuario clandestino, potrebbe nascere una relazione, ma il nostro, attraverso la faccia tosta del nuovo compare Wilson (Rahim), sedicente brasiliano con il quale si procura lavoretti nel campo delle pulizie o dell’edilizia, deve anche pensare a non deludere lo zio (Fall), in Francia da tanto tempo, e un compagno del centro di accoglienza (Sawadogo), che gli ha chiesto di rintracciare la sua futura sposa.

Il piglio è sorridente, l’incipit vuole immediatamente comunicarci che lo sguardo, comunque, non è del tutto spensierato, eppure qualcosa non funziona.

Delle scene paiono attaccaticce (soprattutto quelle che vorrebbero essere più comiche), mentre certi raccordi scricchiolano.

Non badarci non è facile.