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Trama

New York, 1994. Jonathan e Sara si incontrano cinque giorni prima di Natale in un grande magazzino Bloomingdale: tutti e due hanno adocchiato un paio di guanti di cashmere e, scherzosamente, se li contendono.

Ne nasce una piacevole serata, ma la ragazza inglese, sentimentalmente impegnata (allo stesso modo dell’altro), preferisce non dare il suo numero.

Escogita quindi alcune prove per far decidere al caso, alla precisione del quale crede ciecamente, se sono destinati a rincontrarsi.

I due si perdono e trovano nuovi e poco felici amori. Finché, anni dopo… .

Recensione

Con questa pellicola il regista britannico Peter Chelsom si scusa ampiamente per il pasticciato Amori in città… e tradimenti in campagna.

Il titolo deriva da una fiaba persiana ambientata a Serendip (antico nome di Ceylon), nella quale i personaggi principali si imbattono in scoperte involontarie.

E proprio questo riferimento ad un disegno impercettibile è l’idea centrale, e perpetrata con coerenza, del film, che si distingue così dalle solite commediole romantiche.

Il grazioso copione, non imprevedibile, preferisce aggirare i dettagli plausibili (la dispersione di informazioni, tra foglietti, banconote e libri, non causa noie ai protagonisti?) per concentrarsi anche sull’ambiente circostante e contraddittorio (ad esempio, le tendenze finto-new age dell’amica di Sara).

Azzeccate risultano le partecipazioni dei comprimari Jeremy Piven (Dean) e soprattutto Eugene Levy (il commesso pignolo).

Max Marmotta