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Trama

Malak è una cantante di successo, un po’ immalinconita dal suo imminente divorzio. Mentre sua figlia Paula si fidanza di nascosto con il laureando idealista Nasser, peraltro figlio dell’autista dell’abbiente, arguta e un po’ snob nonna, nella vita dell’artista piomba il bellimbusto Lamei, squattrinato e arrivista che spera di sposarla ed ereditarne le ricchezze.

Bisognosa di affetto, Malak non ascolta neppure le raccomandazioni e i moniti di Ezz Eldine, regista del film musicale che sta girando, e dello sceneggiatore nonché vecchio amico di famiglia Alphi, da tempo innamorato di lei.

Recensione

Fresca e semplice fino a rasentare o addirittura ad abbracciare l’ingenuità (un esempio per tutti è la scena inessenziale in cui Paula registra le avance di Lamei), la nuova opera del maggiore regista egiziano vivente (in Italia lo conosciamo solo per Il destino e per l’episodio di 11 settembre 2001) si rivela durante la visione sempre più lieve e piacevole, punteggiata com’è da piccole gag e da buffi effetti speciali.

All’interno di una trama così scarna e risaputa, veicolata da attori belli e/o simpatici, è tuttavia possibile individuare riferimenti alla lotta di classe e all’arroganza dei nuovi ricchi (o aspiranti tali).

Il finale è persino smorzato rispetto al tono generale della storia (forse ci voleva qualcosa di maggiormente rocambolesco), ma quello che conta è non essersi annoiati.

Peccato che la distribuzione italiana si sia dimenticata di sottotitolare le canzoni.

Max Marmotta

Qualche consiglio