
Star Trek – La nemesi
- Stuart Baird
- Brent Spiner, Jonathan Frakes, LeVar Burton, Patrick Stewart, Tom Hardy
- Avventura, Azione, Fantascienza, Thriller
- Stati Uniti
- 13 December 2002
Trama
Subito dopo le nozze tra il comandante William T. Riker e il consigliere Deanna Troi, l’Enterprise parte in missione diplomatica (non prima di avere recuperato i resti di un androide tale e quale a Data –che verrà battezzato con il nome di B-4– sul pianeta Kolarus III).
Pare che i litigiosi abitanti di Romulus si siano decisi a concedere un armistizio alla Federazione. Ma in realtà il consiglio romulano è stato annientato dal malvagio e vendicativo Shinzon, clone del valoroso capitano Picard creato per annientare l’alleanza dall’interno e poi esiliato su Remus per un cambio di programma.
Il tranello è finalizzato proprio a catturare Picard, il quale, con i fedeli Geordi, Worf e il resto dell’equipaggio, si troverà presto a fronteggiare il pericoloso nemico, che può contare sul vascello Scimitar e sulle sue temibili radiazioni talaroniche.
Recensione
E siamo arrivati al decimo episodio (cinematografico). Come in ogni saga che si trascina un po’ stancamente, adesso anche Star Trek mostra la corda. E questo nonostante i convincenti effetti speciali, le spettacolari scene di combattimento orchestrate dal regista Stuart Baird (lontano, però, dai risultati tutt’altro che noiosi ottenuti con Decisione critica e U.S. Marshals) e la professionalità di Patrick Stewart e del suo giovane alter-ego Tom Hardy (praticamente, due parti della stessa persona, che gettano quel tanto che basta di ombra sull’eroe Picard).
Il soggetto, cui ha messo mano pure il bravo Brent Spiner (qui nel doppio ruolo di Data, stavolta piuttosto triste, e del suo prototipo B-4), a lungo giocato sulle dualità del capitano e dell’androide, sembra ricordarsi degli altri membri dell’equipaggio solo verso la fine.
D’accordo, non si trascura il solito messaggio pacifista , né di sottolineare che la ragione prevale sulla cieca ambizione, ma l’insieme, distante dalla qualità di Generazioni o Primo contatto, poteva essere organizzato meglio.
Gli incassi in patria, poi, hanno messo una serie ipoteca sul proseguimento della serie. Whoopi Goldberg, già vista nelle “puntate” precedenti, e il cineasta Bryan Singer appaiono non accreditati.