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Trama

Tommaso Tiraboschi, chirurgo plastico truffaldino, parte con il fratello Pietro alla volta della Malaysia per cercare il padre, creduto defunto laggiù molti anni prima.

Man mano che il viaggio procede fra mille litigi (non corre buon sangue tra i due), gli improvvisati e disorganizzati esploratori, che nel frattempo si sono imbattuti nella bella Nina, scoprono che il genitore non solo non è defunto, ma si è rifatto una famiglia.

E non è la sola novità.

Recensione

Non è che manchi il talento alla coppia di figli d’arte più famosa del momento, anzi. Il problema è che i due continuano ad imbucarsi in storielline prive di mordente il cui unico denominatore comune è lo spostamento all’estero (vacanze con il pretesto di realizzare un lungometraggio?), sperando di coprire le falle di sceneggiatura con la loro sterile recitazione esagitata.

Già, la sceneggiatura: erano necessarie otto mani (tra le quali quelle della premiata ditta De Bernardi-Benvenuti, quest’ultimo purtroppo scomparso di recente) per una trama così scheletrica? Della figuraccia fa parte anche la poco convincente ma prospera Manuela Arcuri, scritturata principalmente per essere palpata.

Il film doveva uscire già alcuni mesi fa con il titolo A babbo morto.

Max Marmotta

Qualche consiglio