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Trama

Il nucleo della Terra ha smesso di girare indebolendo irrimediabilmente il suo campo magnetico. Come diretta conseguenza gli uccelli impazziscono, i portatori di pacemaker muoiono improvvisamente e uno Shuttle, pilotato dal comandante Bob Iverson e dal maggiore Beck Childs, rischia di schiantarsi su Los Angeles.

Il primo a trovare la concatenazione tra i fenomeni è il dottor Josh Keyes, il quale confronta i suoi dati con quelli dei colleghi Serge Leveque e Conrad Zimsky.

Gli scienziati vengono così convocati d’urgenza dai vertici dell’esercito statunitense per organizzare una missione che risolva il problema.

Una squadra adeguatamente addestrata dovrà infatti condurre una navicella –costruita con una lega speciale e dotata di una trivella laser– al centro della Terra per riattivare il nucleo con un’esplosione da mille megatoni.

Recensione

Il cinema americano ha avuto il merito, sfruttando le tecnologie più avanzate, di creare il genere fanta-catastrofico e altresì il demerito di propinarlo in innumerevoli occasioni affidandosi esclusivamente ai cliché.

E The Core non costituisce affatto l’eccezione alla regola, anche se nella sua lunga lista di produttori non figura il tonante Jerry Bruckheimer (Armageddon).

Quindi è sufficiente un mestierante quale Jon Amiel (Sommersby, Copycat, Entrapment) per dirigere un nutrito gruppo di attori noti ed emergenti, tra i quali spiccano persino un premio Oscar (la brava Hilary Swank/Beck) e un valido caratterista (Stanley Tucci/Zimsky), e per dotare la pellicola degli adeguati momenti di tensione, stemperati in parentesi “strappaCore”.

Con una tale politica dell’intrattenimento appare inevitabile demolire a colpi di effetti visivi l’ennesima grande città: Roma è incendiata da una pioggia di fulmini che riduce inoltre in briciole l’Altare della Patria e il Colosseo.

Sebbene il finale vada un po’ controcorrente, innalzando il teen-hacker Ratto (DJ Qualls) al ruolo di paladino della libertà d’informazione.

Sax Marmotta