
The Informant!
- Steven Soderbergh
- Lucas McHugh Carroll, Matt Damon, Patton Oswalt, Tony Hale
- Commedia, Crime, Drammatico
- Stati Uniti
- 18 September 2009
Recensione
In seguito all’interessante dittico su Che Guevara, l’ondivago Soderbergh si dedica a un progetto decisamente sulle sue corde.
La vicenda abbastanza reale di un impiegato di una potente azienda di derivati del mais che un giorno approfitta di un controllo dell’FBI per fare scoppiare un caso inerente all’attività finanziaria della sua ditta praticamente per il piacere di trasformarsi in una sorta di talpa con tanto di microfono nascosto (una noia esistenziale che cela patologie preoccupanti) è affrontata con ironia e dovizia di dettagli (non è impossibile smarrirsi tra nomi e dialoghi) e punta al risultato: stile indipendente, umori frenati e riferimenti soppesati (più sussurri che omaggi).
Infatti, l’ipercinetica e chiacchierona “spia” interpretata con professionismo e senso della mimesi da Matt Damon (ingrassato circa 15 chili!) ricorda, a detta di molti, un paio di paranoici incarnati da Russell Crowe (quello indotto di Insider e quello davvero malato di A Beautiful Mind), oltre al ben più inquietante Mr. Ripley (giusto per citare un ruolo ricoperto dallo stesso Damon); ma il tema del castello di bugie che crolla su se stesso dopo aver ingannato un mucchio di gente avveduta era presente pure nel brillante Confessioni di una mente pericolosa e soprattutto nell’ingiustamente trascurato L’inventore di favole, altre storie vere, riguardanti un intrattenitore e un giornalista.
Si tratta tuttavia di “interferenze”, poiché il film è provvisto di un significato autonomo e di segni particolari: per esempio, baffi e capigliatura che modificano l’aspetto dell’impostore scoperto o il décalage delle sue repliche che diminuisce se si trova con le spalle al muro; o ancora, la mole di informazioni relativamente utili che affolla il suo cervello, testimonianza ulteriore di un’incredibile intelligenza sprecata.
Azzeccato il manifesto.