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Trama

Michael Hunter è uno psicanalista che non esercita più da quando il giovane figlio Kyle si è suicidato.

La tragedia gli è costata anche il matrimonio e il rapporto con la figlia minore Shelly, adolescente irrequieta che, sentendosi trascurata, lo evita.

Una ex-alunna di Michael, Barbara, di professione assistente sociale, gli offre di occuparsi del caso di Thomas Caffey, un ragazzo quasi maggiorenne dal passato doloroso: il padre ha assassinato la madre in seguito a una crisi di gelosia.

Il dottor Hunter non si lascia ingannare dall’apparenza e comprende che Tommy nasconde traumi ben più gravi.

Recensione

Psicologia da Bignami legata a un soggetto saccheggiato mille e mille volte: un analista in profonda crisi che trova la sua voglia di riscatto in un paziente complesso che a sua volta lo aiuta non poco.

Da Will Hunting in poi la paterna e professionale battuta “Non è colpa tua”, ripetuta di continuo, apre alla liberazione del malato, che ritrova il suo passato represso nel subconscio e consente al dottore (più taumaturgo e investigatore privato che analista) di espiare la colpa per il suicidio del figlio.

La grossolana sceneggiatura, sorvolando il tema scottante della pedofilia, indugia sui traumi dei figli-vittime creando sgangherati parallelismi con i peccati (veri o presunti) dei padri.

Il personaggio di Vincent Kartheiser (Tommy) ricorda fin troppo il duplice Edward Norton di Schegge di paura.

Il protagonista Andy Garcia è il produttore esecutivo del film, che in lavorazione aveva il titolo provvisorio “Sins of the Father”.

Sax Marmotta