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Trama

Uno squilibrato che si fa chiamare David Allen Griffin ha al suo attivo molte vittime, tutte ragazze strangolate, praticamente sgozzate con una corda di pianoforte.

Il serial killer decide di spostarsi da Los Angeles a Chicago per continuare a perseguitare l’agente dell’Fbi che gli dava la caccia, Joel Campbell.

Costui (soprav)vive in uno stato depressivo da quando ha perso la partner in un incendio scoppiato con lo zampino di Griffin, il quale adesso gli manda le foto delle sue prede prima di ucciderle.

Con il supporto della bella psicologa Polly, il poliziotto risponde alla provocazione.

Recensione

Thriller sì, con la sua brava dose di inseguimenti mozzafiato e indagini incalzanti, ma irrimediabilmente ordinario e con qualche trovata evidentemente inutile.

All’inizio incuriosisce vedere Keanu Reeves nei panni dell’assassino, successivamente assale il dubbio che non sia tagliato per il ruolo; lo stesso dicasi per lo sbirro di Spader, sboccato e alla deriva.

Comunque, la pellicola assolve il suo dovere d’intrattenimento limitando i danni e mostrando un cattivo vulnerabile, merce cinematografica ormai rara.

Gradito il ritorno della simpatica Marisa Tomei.

Max Marmotta

Qualche consiglio