Trama

Un peschereccio napoletano si avventura continuamente in acque africane, ricche ma proibite. Ciò mette di continuo in pericolo le vite dei suoi occupanti, tuttavia costretti ad inoltrarsi laggiù per dispute territoriali.

Il più cocciuto è il proprietario dell’imbarcazione, Salvatore, non sempre condiviso dal veterano Giovanni, il quale a sua volta si scaglia spesso contro l’arabo Samir.

L’equipaggio è completato dal sensibile Franco, che sogna una fuga americana con la sua Rosa.

Recensione

Gli echi viscontiani si sentono, benché il ventinovenne regista ammetta di non aver mai visto La terra trema (anche qui gli attori non sono professionisti).

Questo suo esordio, però, rimane un magnifico esempio di cinema essenziale, i cui momenti abbozzati e le cui ingenuità aggiungono anzi maggiore realismo.

Le questioni affrontate (in dialetto stretto, con sottotitoli) sono annose, se non eterne: la prepotenza, l’illegalità, la sfida dell’uomo contro gli elementi per motivi di sopravvivenza.

Ne viene fuori un film ossuto eppure possente (infatti lo ha voluto distribuire Moretti), nel quale a lungo andare ci si accorge che non c’è il personaggio antipatico o quello incosciente: fa tutto parte della cultura e dei bisogni dei protagonisti.

Max Marmotta