Video & Photo

1 videos

Recensione

Ecco l’inevitabile secondo capitolo di quella che già due anni fa, all’uscita del “prototipo” (parlando di robot…), si annunciava, ahinoi, come una lunga e fruttuosa (in termini di botteghino) saga.

Ma se Transformers, basato sull’omonima e già di per sé non entusiasmante linea di giocattoli, nascondeva il baccano di battaglie ed effetti visivi dietro l’umorismo e il fascino della novità, questo seguito sa di stantio, è oltremodo stirato e i suoi (pochi) grumi narrativi si perdono in un’esposizione alquanto confusionaria.

Inoltre, gli attori, provenienti in buona parte dal primo episodio, sembrano stavolta leggermente spaesati e sono sicuramente sottoutilizzati, Shia LaBeouf in testa.

Le umanissime magagne del suo Sam, eroe per caso dal perfetto physique du rôle, ormai alle prese con il college e con la stupenda neo-fidanzata Mikaela (ancora Megan Fox, così attraente da distogliere spesso dalla sua non eccelsa recitazione), appaiono abbastanza slegate dalle segretissime questioni internazionali riguardanti l’ulteriore scontro tra amichevoli Autobot e avidi Decepticon (le due fazioni aliene avversarie), nelle quali si ritrova giocoforza coinvolto.

L’intero baraccone, pur mantenendo un alto e invidiabile tasso di spettacolarità che magari non deluderà (non troppo, almeno) i ragazzi, finisce con il mostrare un vuoto pneumatico, una mancanza d’anima cronica, tanto più preoccupante se pensiamo che in sede produttiva c’è Steven Spielberg, uno che con il cinema e le sue risorse aggiornate si diverte con grande professionalità, purtroppo dimentico, da un po’ di tempo a questa parte, di aggiungere un minimo di quella sostanza che gli ha fatto guadagnare il rispetto universale di appassionati, ammiratori e studiosi.

Al di là degli incassi, dovrebbe riflettere maggiormente sui progetti da finanziare.

Max Marmotta