
Tutta colpa di Freud
- Paolo Genovese
- Alessandro Gassmann, Anna Foglietta, Marco Giallini, Vittoria Puccini
- Commedia
- Italia
- 23 January 2014
Recensione
C’è qualche sbavatura nel quinto lavoro in solitaria (in appena tre anni abbondanti) di Paolo Genovese, piccole (e grandi) illogicità di un’opera comunque sia frizzante e scritta con sostanziale cura – soprattutto per i caratteri – dallo stesso autore (da un soggetto pensato con Paola Mammini e il nuovo complice Leonardo Pieraccioni).
Ciò non impedisce al film di scorrere liscio tra divertimento (con gag di varia levatura, spesso molto efficaci) e minimi spunti di riflessione, imprimendo un apparentemente definitivo distacco (qualitativo) dalle commedie che sforna con simile successo l’ex-socio del regista, Luca Miniero (in effetti, la separazione ha giovato – perlopiù commercialmente – a tutti e due).
Anzi, l’insieme instilla una tale simpatia da invitare a passare sopra alle imperfezioni sopraccennate per godersi le umanissime tribolazioni di uno psicanalista abbandonato dalla consorte molto tempo addietro (un Marco Giallini posatamente credibile), alle prese con le figlie che ha cresciuto da solo (le compenetrate Anna Foglietta, Vittoria Puccini e Laura Adriani).
Si tratta di una lesbica che vuole diventare etero tra mille insicurezze, di una libraia idealista attratta da un ladro sordomuto (Vinicio Marchioni) e di una diciottenne fidanzatasi con un uomo ben più maturo (relativamente) di lei (Alessandro Gassman, perfetto per il ruolo).
Ma anche il dottore sospira per una sconosciuta (Claudia Gerini). Alcuni indovinati raccordi e una sfilza di camei (non sempre facili da individuare) fanno il resto. La serata è servita.