
Una notte di 12 anni
- Álvaro Brechner
- Alfonso Tort, Antonio de la Torre, César Bordón, César Troncoso, Chino Darín, Soledad Villamil
- Biografico, Da Riscoprire, Drammatico, Storico
- Argentina, Francia, Germania, Spagna, Uruguay
- 10 January 2019
- Spanish
Recensione
Cinema civile ed equilibrato sui periodi bui e sinistramente sempre presenti della storia mondiale: esiste ancora? Il regista Álvaro Brechner ci garantisce di sì, illustrando i drammatici anni di prigionia “mobile” (perlopiù sottoterra e in isolamento) patiti da José “Pepe” Mujica, futuro presidente dell’Uruguay (dal 2010 al 2015), esempio universale di concretezza e umiltà, e da due compagni – pure destinati alla politica – del movimento dei Tupamaros, Mauricio “Ruso” Rosencof ed Eleuterio “Ñato” Huidobro, facenti parte d’un gruppo di nove combattenti invisi all’obliata dittatura di Bordaberry e tenuti in vita, in condizioni vergognose e al chiaro scopo di condurli (quasi con successo, purtroppo) alla follia, in funzione di ostaggi da giustiziare in caso di nuove azioni dei ribelli.
Un’incarcerazione durata dal 1973 al 1985, fra prepotenze, dispettose limitazioni, torture, negazioni dei diritti più elementari (vedi la ridicolizzante scena con il detenuto impossibilitato a evacuare) e volgari messinscene in occasione delle ispezioni.
Ricorda più i film su Bobby Sands che Le ali della libertà; è un inno alla resistenza che oppone alla spontanea e ottusa ferocia umana una pacifica, efficace capacità d’interazione.
Sorprende, come d’abitudine, de la Torre, e il figlio di Ricardo Darín e Alfonso Tort non sono da meno.
Unico appunto allo script di Brechner: è evasivo sulle conseguenze della sparatoria al momento della cattura.
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