Video & Photo

1 videos

Trama

Dublino, 1996. La grintosa reporter del Dublin Sunday Independent Veronica Guerin, madre di un bambino, viene brutalmente assassinata nella sua automobile.

Gli ultimi due anni della sua vita sono stati all’insegna di una tenace indagine sui boss della droga irlandesi, condotta con l’aiuto di preziosi informatori come John Traynor, detto Allenatore, e con il prezioso sostegno umano del direttore della testata, della madre, del fratello, del marito Graham, ammirati e preoccupati dall’attività della donna, invidiata dai colleghi e grande appassionata di calcio.

Smascherata una sanguinosa strage di bande attribuita all’IRA, la giornalista concentrava la sua attenzione su un misterioso affarista legato al mondo dell’ippica, John Gilligan.

Era la pista giusta.

Recensione

Sembra incredibile che il mega-produttore Jerry Bruckheimer, da sempre interessato a tuonanti blockbuster quali Con Air e Pearl Harbor, si sia dedicato ad una storia di tale impegno civile, riportando peraltro alla ribalta il nome di un’eroina moderna, in quanto tale dotata di un pizzico di sana incoscienza.

Per questo, probabilmente era inevitabile qualche sbavatura narrativa: scene come quelle con il ragazzino tossicodipendente o quelle in cui Veronica si sfoga con la palla o con la danza appaiono un po’ banali.

Il fine giustifica i mezzi? Mettiamola così, anche perché la protagonista riuscì, con il suo sacrificio, a smuovere la maggior parte dell’opinione pubblica, che credeva in lei, e a far cambiare la legge sull’esproprio.

Un soggetto importante sviluppato in maniera più o meno dignitosa dalle sceneggiatrici e dal raramente entusiasmante Joel Schumacher, che ha chiamato per una sequenza il suo amico Colin Farrell.

A Gerard McSorley (Nel nome del padre) e Ciarán Hinds (Il figlio perduto) toccano ancora una volta, rispettivamente, un ruolo detestabile e uno ambiguo.

Su un altro dei trafficanti, Martin Cahill (lo interpreta brevemente Gerry O’Brien), John Boorman aveva girato un intero film, The General, da noi rimasto inedito.

Max Marmotta