
Vodka Lemon
- Hiner Saleem
- Ivan Franek, Lala Sarkissian, Romen Avinian, Ruzan Mesropyan
- Amazon Prime, Commedia, Da Riscoprire, Drammatico, Sentimentale
- Armenia, Francia, Italia, Svizzera
- 21 November 2003
Trama
Il vedovo Hamo è un ex-militare armeno. Ogni giorno si reca al cimitero presso la tomba della moglie, e proprio lì incontra regolarmente Nina, anche lei in visita alla lapide innevata del consorte defunto.
Tra i due, nel quotidiano andirivieni su una corriera disastrata, nasce un pudico sentimento. Hamo ha un figlio fannullone e un altro che vive in Francia, dal quale attende spasmodicamente la spedizione di un po’ di soldi, e si ritrova spesso a vendere per qualche dollaro la poca mobilia rimastagli, poiché l’esigua pensione non gli basta e la nipote è in procinto di sposarsi con un uomo apparentemente abbiente.
Pure la situazione economica di Nina non è delle migliori: impiegata in un chiosco in mezzo al nulla (la cui “specialità” è la vodka lemon), tira a campare grazie ai misteriosi guadagni della figlia.
Recensione
Tra il surrealismo di Luna papa e l’aridità di Lontano da Dio e dagli uomini, il film del curdo iracheno Hiner Saleem (che spunta velocemente sul finale nei panni del potenziale acquirente del pianoforte) è baciato da una grazia insolita, quella che solo una commedia tuffata nell’estrema povertà (reale, di mezzi, di ambientazioni) sa avere, ricordandoci, bandita qualsiasi forma di retorica, quante cose diamo per scontate nella nostra esistenza agiata.
I bravissimi protagonisti, fra i quali si riconoscono l’Ivan Franěk di Brucio nel vento e il Wadeck Stanczak di Una vita scellerata, si muovono su desertici paesaggi imbiancati tra strumenti scordati e sidecar scassati –vedi l’avventuroso viaggio verso l’ufficio postale di Yerevan– senza mai cedere il passo alla disperazione (benché il dramma sia sempre dietro l’angolo), in una dimensione in cui i beni più preziosi di ciascuno sono le pecore e le sedie (tantissime sedie!) su cui accomodarsi nel bel mezzo di un cortile gelato, ammesso che ci sia.
Appurato che ci troviamo nell’Armenia post-sovietica, forse si poteva evitare di menzionare date o riportarle sulle tombe, per conferire all’insieme la necessaria sospensione temporale.
D’altro canto, è anche giusto sottolineare che si parla di figure odierne, tristi ma invitte. “Tombe la neige”, il tormentone musicale preferito dall’autista del pullman, è cantata da Salvatore Adamo.