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Trama

Stefania fa la truccatrice, Tommaso l’art director; risiedono a Milano. Si conoscono durante la realizzazione di uno spot televisivo e, nel giro di poco, s’innamorano. Decidono di sposarsi in una chiesa isolata, guidata da un sacerdote progressista, don Livio. Questi organizza una cerimonia fuori dal comune e pronuncia un sermone altrettanto curioso. Dopo la fase ascendente, culminata con la nascita di Andrea, il matrimonio entra in crisi: lo stress sul lavoro, l’apprensione nei riguardi del bambino che li costringe a non frequentare più gli amici, i problemi con i genitori, le dicerie, le tentazioni da infedeltà e, non ultimo, il tran-tran quotidiano conducono la coppia all’insoddisfazione.

Recensione

Quarta, riuscita pellicola per Alessandro D’Alatri, che sfrutta la sua lunga esperienza nel dorato mondo della pubblicità per incorniciare una storia come tante, che parte come una commedia romantica per deviare verso una graduale e misurata drammaticità.

È supportato da due interpreti perfetti, Stefania Rocca, in una delle sue prove migliori, e l’ex “iena” Fabio Volo, che non poteva scegliere meglio per debuttare nel cinema, nonché da un funzionale stuolo di caratteristi, su tutti il prete Gennaro Nunziante (più bravo che ne Il grande botto, malgrado la dizione approssimativa che lo rende però più “vero”), e da una calibrata sceneggiatura, scritta con l’Anna Pavignano fedele collaboratrice di Troisi.

Ma sono d’aiuto anche il montaggio di Osvaldo Bargero, che comunica adeguatamente la crescente pericolosità delle chiacchiere, talvolta scioccamente maligne, di parenti e conoscenti, e il Leitmotiv dell’irraggiungibile modello di famiglia felice.

In tale contesto, ottima l’intuizione di isolare la chiesa in cui avviene la celebrazione e di dipingerla come un luogo surreale, in netto contrasto con la veridica ricostruzione della vicenda.

Lo scopo del regista non è il pessimismo (il finale è sin troppo conciliante), ma il ragionamento (che scavalca qualsiasi buon proposito), non raccontare un amore straordinario ma analizzare i tarli che rodono un normale rapporto a due.

Fusar Poli e Margaglio sono veri campioni di pattinaggio.

Max Marmotta