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Trama

Una famiglia del Maine come tante, i Fowler. Matt è un medico oltre la cinquantina con l’hobby della pesca delle aragoste, sua moglie Ruth insegna canto.

Il loro unico figlio è Frank, giovanotto intelligente e laborioso che medita di interrompere temporaneamente gli studi.

Il cruccio di Ruth è Natalie, recente conquista di Frank (e di qualche anno più grande) con seri problemi familiari: il suo ex-marito Richard, un mezzo delinquente, continua a perseguitarla con la scusa di vedere i loro due bambini, Jason e Duncan.

La situazione è destinata a deflagrare con conseguenze incancellabili.

Recensione

Seppure al primo lungometraggio, Todd Field (era il pianista in Eyes Wide Shut) dimostra una maturità registica di cui non godono colleghi più navigati.

Non è compito elementare dosare con saggezza sguardi, silenzi, dettagli significativi, lati caratteriali oscuri, rimandi (la porta di servizio), simboli (il dito ferito) e soffocarli improvvisamente in una brutalità che sa altrettanto di quotidiano (determinante, a tal proposito, la scelta dell’ambientazione nel tranquillo New England).

E non deve essere neanche facile entrare così in sintonia con gli attori, pronti a tradurre tutto il disagio che la trama, accostata dalla stampa a quella de La stanza del figlio (le similitudini sono relative, ma ci sarebbe anche del Michael Winner riveduto e opportunamente corretto), intende trasudare.

Dovendone menzionare qualcuno, la spunterebbero Wilkinson (Wilde, Full Monty), Stahl (L’uomo senza volto, Ritrovarsi) e la sempre deliziosa Tomei.

William Mapother (Richard) è il cugino vagamente somigliante di Tom Cruise.

Max Marmotta