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Trama

Los Angeles, primi anni Cinquanta. Lo sceneggiatore di film in costume Peter Appleton, dopo aver scritto I predoni del Sahara, sottopone ai produttori dei suoi studi un nuovo progetto di sicuro successo, Cenere alla cenere.

Ma la tempesta scatenata a Hollywood dal maccartismo investe anche Pete che, accusato di essere membro del partito comunista, è costretto ad abbandonare il suo posto.

Affranto e ubriaco fradicio, finisce con l’auto in un fiume e viene rinvenuto, in preda ad amnesia, sulla spiaggia dell’amichevole comunità di Lawson.

Il vecchio gestore del cinema Majestic, Harry Trimble, riconosce in lui il figlio Luke, dato per disperso in guerra, e lo accoglie nella sua casa certo di fargli recuperare la memoria con l’aiuto dei concittadini e della bella Adele, un tempo fidanzata del giovane Trimble.

Recensione

A Frank Darabont (Le ali della libertà, Il miglio verde) il rimarchevole merito di avere riesumato alcuni fondamentali aspetti del cinema di Frank Capra e di Preston Sturges.

L’esaltazione di una democrazia esercitata direttamente da un popolo capace di non riconoscersi in un potere degenerato, la rivalutazione di una funzione edificante del cinema, come nicchia onirica al riparo dalle brutture quotidiane, o la speranza incarnata dalla necessità di obliare il passato per riaffidarsi (coscientemente) ai semplici valori della fratellanza umana, efficacemente delineati dai cittadini di Lawson (un nome che parla da solo), passano per Mister Smith va a Washington, I dimenticati e anche Nuovo Cinema Paradiso e sono coraggiosamente filtrati da un lento incedere della narrazione e da uno stile recitativo degni di film d’altri tempi.

Sincera e filologica, pregna e di facile decifrazione, l’opera merita piena attenzione, specie dopo l’insuccesso in America, terra che tutt’ora risente tristemente delle censure maccartiste.

Bravissimi Jim Carrey (Peter/Luke) e Martin Landau (Harry), affiancati, nella versione originale, dai camei vocali di illustri e, talvolta, “schierati” colleghi: Garry Marshall, Matt Damon, Sydney Pollack, Paul Mazursky, Rob e Carl Reiner.

Sax Marmotta