
Synecdoche, New York
- Charlie Kaufman
- Catherine Keener, Michelle Williams, Philip Seymour Hoffman, Samantha Morton
- Amazon Prime, Da Riscoprire, Drammatico
- Stati Uniti
- 24 October 2008
Recensione
Arriva purtroppo solo ora – a sei anni di distanza dalla sua realizzazione e in seguito alla morte dell’impagabile protagonista Philip Seymour Hoffman – sui nostri schermi questo gigantesco esordio dietro la macchina da presa dello sceneggiatore Charlie Kaufman, autore per Spike Jonze (Essere John Malkovich, Il ladro di orchidee) e per Michel Gondry (Se mi lasci ti cancello) di alcune fra le più bizzarre e fantasiose “pagine di celluloide” degli ultimi anni.
Incentrato su un regista teatrale che ama Pinter e soffre di complessi d’inferiorità (anche nel privato) e che, grazie a improvvisa disponibilità economica, decide di allestire un suo copione, il film racconta di un’opera scenograficamente mastodontica destinata a rimanere incompiuta, per malesseri, indecisioni, cattivi presagi, ricerche continue e irrequieti cambi di prospettiva.
Intanto, la moglie (Catherine Keener) di Caden (così si chiama il personaggio principale) parte per non tornare più, e lui avvia un’instabile relazione la prima attrice (Michelle Williams), pur amando la cassiera (Samantha Morton).
Con l’andar del tempo la natura autobiografica del suo spettacolo in eterna fase di prova prende il sopravvento, l’uomo, sempre più aridamente, decide di mettere in scena un suo alter ego (Tom Noonan), e sceglie altri “doppi” per rappresentare chi lo circonda.
Un’ironia disperata ed esistenziale che monta coerentemente, nella tardiva, forse utopistica speranza di un distacco dal proprio ego ferito.
Grande cinema, anche se non per tutti i gusti.