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Trama

Jackie Kallen ha la boxe nel sangue fin da quando era piccola e assisteva il padre Pete e lo zio Ray Ray in palestra.

Ora lavora come segretaria personale di Abel, gestore del Cleveland Coliseum e, come tutta la città, vittima delle pretese del mafioso LaRocca, influente organizzatore di incontri.

A causa di un battibecco con quest’ultimo, Jackie si trova per scommessa catapultata nel maschilista mondo dei manager del pugilato.

Ma la donna sa come riconoscere un campione quando ne vede uno. Così, quando incontra Luther Shaw –un ragazzo di colore cresciuto nel ghetto– e lo vede combattere, capisce immediatamente che ha la stoffa del campione.

Ne diventa l’agente e con molti sacrifici lo segue nella scalata al titolo dei pesi medi, con l’aiuto dell’allenatore Felix Reynolds.

Recensione

Diretto dal bravo caratterista Charles S. Dutton (Felix), Against the Ropes rappresenta il secondo tentativo di Meg Ryan (Jackie) di esplorare nuovi personaggi, lontana dalle commedie sentimentali a cui si è dedicata per anni.

Dopo essere stata l’intellettuale peccatrice di In the Cut, ora si cimenta in una biografia molto romanzata della prima donna-manager della boxe.

Ma si tratta di un’altra scelta quanto mai sbagliata, specie se l’intento dell’attrice di evolversi da eroina della melassa a carattere sempre affascinante ma più autentico si evince solo da un guardaroba preso in prestito da Erin Brockovich.

Il film risente presto di tali cliché, sprofondando gradualmente nei medesimi. Di conseguenza la passione per il pugilato e la preoccupazione per un sano agonismo al riparo dalla mancanza di scrupoli dell’ambiente s’intuiscono appena.

Sax Marmotta