
Coffee and Cigarettes
- Jim Jarmusch
- Alex Descas, Roberto Benigni, Vinny Vella Jr., Vinny Vella, Tom Waits, The GZA, Taylor Mead, Steven Wright, Steve Coogan, Steve Buscemi, RZA, Renée French, Alfred Molina, Meg White, Joseph Rigano, Joie Lee, Jack White, Isaach De Bankolé, Iggy Pop, Cinqué Lee, Cate Blanchett, Bill Murray, William Rice
- Amazon Prime, Commedia, Da Riscoprire, Drammatico
- Stati Uniti
- 5 September 2003
Trama
Undici episodi in cui imperano caffè e sigarette. Strano incontrarsi: un buffo appuntamento tra due sconosciuti, in cui si parla di ghiaccioli e dentisti.
Gemelli: un cameriere impiccione racconta le sue teorie su Elvis a un paio di seccati clienti. Da qualche parte in California: conversazione surreale tra due cantanti diversi tra loro. Queste ti uccideranno: una coppia di amici di vecchia data si scontra sui nocumenti della nicotina. Renée: una sofisticata ragazza sfoglia una rivista di armi. Nessun problema: dietro un inatteso incontro c’è sicuramente qualcosa, o almeno così pensa uno dei due avventori.
Cugine: una raffinata attrice alle prese con la visita di una sciatta parente. Jack mostra a Meg la sua bobina di Tesla: spiegazione, con dimostrazione fallimentare, di un’ingombrante invenzione.
Cugini?: un caratterista comunica orgogliosamente ad un disinteressato collega inglese che sono consanguinei.
Delirio: due rapper scoprono che a servire ai tavoli è un divo, esaurito e caffeinomane. Champagne: due anziani provano ad immaginare musica ed alcool.
Recensione
Al 1986 (quando non c’erano i cellulari), sull’onda di Daunbailò, risale il primo episodio, già nonsense, con Benigni e Wright (che l’italiana Academy abbinò, sottotitolato, a Reinette e Mirabelle; a proposito, il doppiaggio era proprio necessario?).
Quindi, toccò al secondo, nel 1989, con i fratelli di Spike Lee e un logorroico Buscemi che a tutt’oggi rimane l’unico, fra tutti gli interpreti dei vari cortometraggi, a non incarnare se stesso.
Nel 1993 fu la volta del terzo capitolo (quasi il migliore), con gli irresistibili Waits e Pop (che ora canta “Louie Louie” sui titoli di coda).
Evidentemente Jarmusch aveva ancora voglia di chiacchiere da caffè e tabacco (venate di follia) in bianco e nero, e in anni recenti, sempre con i “suoi” attori, ha creato altri otto incontri ancora puntigliosamente accomunati da tavoli (o tovaglie, o tazze) a scacchi, consumati in bar, ristoranti, hotel, galere.
Se Renée, Nessun problema e quello con i White Stripes sembrano un po’ ornamentali, Delirio (con un grande Murray) è divertente, e Queste ti uccideranno e Champagne malinconici.
Gli apici sono però Cugine e Cugini?: l’uno con una strepitosa Blanchett in doppio ruolo, l’altro (nel quale si beve tè!) con Molina e Coogan a ironizzare sull’ipocrisia della società dello spettacolo.
Una sorta di colta (per riferimenti) appendice alle opere di Wang, Smoke e Blue in the Face (nel quale recitava il regista), con pagine surrealmente legate tra loro (i ghiaccioli, le telecamere della Formula 1, Tesla…).