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Trama

Michael Lynch è un delinquente di Dublino con manie di protagonismo. È noto alla Garda (polizia di stato irlandese) dagli anni ’70, quando barricandosi in uno squat con la famiglia per diversi mesi, fece desistere le autorità che gli donarono due appartamenti nuovi.

Da allora mantiene la numerosa prole e le sue due compagne (le sorelle Christine e Lisa) con un onesto impiego da criminale, ridicolizzando la polizia a ogni suo colpo.

L’ossessione di essere dimenticato dai posteri lo spinge a tentare il furto di alcune opere del Caravaggio; Lynch si accorge di avere esagerato quando i poliziotti, certi della sua colpevolezza, lo tallonano illegalmente, e anche l’I.

R.A. pretende una quota del bottino.

Recensione

Piacevole commedia tinta di giallo con un inedito Kevin Spacey, calato perfettamente nel ruolo grazie anche a lontane origini irlandesi.

Il suo Michael Lynch non può non dirsi riuscito: padre e compagno amorevole, intelligente conoscitore del sistema, capo lungimirante tutt’altro che inflessibile, mai realmente violento tranne con chi se lo merita.

Pur essendo l’attore americano il vero mattatore, i comprimari britannici Peter Mullan (Stevie), David Hayman (Tony) e Stephen Dillane (il garda Noel) forniscono un apporto fondamentale.

Il regista ci racconta la giornata tipo di questi “comuni criminali” senza lesinare sull’umorismo, affidandosi a un buon montaggio (di Willian M. Anderson) che vivacizza il ritmo della narrazione, costruita principalmente su sequenze molto brevi. Non si dimentica di accennare alla questione irlandese, ribadendo una condanna senza appello all’I.R.A. Notevole la colonna sonora curata da Damon Albarn.

Sax Marmotta