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Recensione

Claudia, docente universitaria, non sa rassegnarsi alla fine della sua relazione con il collega Flavio, eletto unilateralmente “uomo della sua vita”.

Lo cerca ossessivamente, si informa sui suoi spostamenti e sui suoi incontri, è convinta che la crisi sia passeggera.

Inaspettatamente intraprende un rapporto intimo con un’ex-allieva, mentre l’altro trova una compagna più giovane.

Trasponendo il suo romanzo omonimo, la capace e costantemente professionale Francesca Comencini crea un film molto personale, un percorso di accettazione irto di singulti che scivola volentieri nel comico ma indugia pure in un erotismo patinato, dando luogo forse a qualche scompenso.

Tuttavia gli sporadici squilibri fra gli ingredienti non costituiscono una condizione sufficiente per una bocciatura.

Semmai potrebbe trattarsi di un’innovativa (e perfezionabile) formula per la rom-com, in grado di descrivere in maniera convincente un’irragionevole disperazione e, al contempo, di riderci su.

In tal senso, la prova di Lucia Mascino, finalmente e meritatamente in cima a un cartellone cinematografico, è davvero maiuscola, e la sofferta pacatezza di Thomas Trabacchi – assai bravo anche lui, e non da ora – è un controcanto inappuntabile.

D’altronde, Natoli e Forte, in ruoli di contorno, a loro volta non sfigurano; però – torna il problema di “ripartizione” sopraccennato – sembrano caratteri confinati esclusivamente al côté divertente della vicenda.

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Max Marmotta