
Avatar
- James Cameron
- CCH Pounder, Giovanni Ribisi, Joel David Moore, Laz Alonso, Michelle Rodriguez, Sam Worthington, Sigourney Weaver, Stephen Lang, Wes Studi, Zoe Saldana
- Avventura, Azione, Fantascienza, Fantasy
- Regno Unito, Stati Uniti
- 10 December 2009
Recensione
Un battage pubblicitario imponente serve spesso a mascherare il vuoto pneumatico di un filmone. In altri casi, specialmente se il regista si chiama James Cameron (vale almeno per i suoi ultimi due lavori, realizzati a una distanza di ben 12 anni), il successo che consegue è più che meritato, sia per la meticolosità della confezione, sia per i risultati spettacolari, sia per le emozioni elargite.
La trama di Avatar, come accadeva in Titanic, non gode di impennate particolari: un combattivo marine che ha perso l’uso delle gambe, Jake (Worthington di Terminator Salvation) sostituisce, per compatibilità genetica, il gemello malauguratamente assassinato alla vigilia della partenza per una missione sul pianeta Pandora, unica risorsa energetica per i terrestri che, nell’avvenire in cui si svolge la storia, hanno definitivamente consumato e inaridito il proprio globo; l’uomo viene accolto con diffidenza (non è addestrato) dai neo-colleghi, soprattutto dalla dottoressa Grace (Weaver), ma impara in fretta e, attraverso un apposito e precostituito clone guidato telepaticamente, guadagna ancora più rapidamente la fiducia degli indigeni Na’vi, sostanzialmente pacifici, blu, alti tre metri e in simbiosi con la natura che li circonda (non secondario l’aspetto ecologista dell’opera), innamorandosi della sua salvatrice Neytiri (Saldana, che al pari di molti membri del cast – vedi Wes Studi o CCH Pounder – ha recitato, con fattezze diverse, esclusivamente in performance capture), il che gli procurerà parecchi guai quando lo spietato colonnello Quaritch (Lang) dalla base gli chiederà indirettamente di fare il doppio gioco.
Fantascienza, fantasy, sentimenti, guerra, western, avventura, azione, dramma e non solo convivono a meraviglia in un lungometraggio (162 lievi minuti) che, già autonomo, si avvale, si sa, pure dell’opzione 3D.