Video & Photo

2 videos

Recensione

Sequel a dieci anni di distanza di Get Shorty, Be Cool tenta di riciclare i medesimi temi satirici, in chiave noir, sul mondo dello spettacolo.

Avevamo infatti lasciato l’ex-strozzino Chili Palmer (Travolta) alla sua nuova carriera di produttore hollywoodiano.

Ormai stanco del cinema, si fa coinvolgere nell’industria musicale per lanciare una giovane promessa (Milian) ed aiutare così Edie (Thurman), vedova di un amico, a risolvere i suoi problemi economici.

Ma l’operazione è ostacolata da discografici senza scrupoli (Vaughn e Keitel), gangsta-rappers e mafiosi russi.

Una trama ricca di punti in comune con il primo capitolo, a cominciare dall’ispirazione (un romanzo di Elmore Leonard), e basata su una sceneggiatura ben scritta che indovina la struttura ma non il fine.

Il sottile sarcasmo di Sonnenfeld cede il passo alla farsa di F. Gary Gray (Il negoziatore, The Italian Job), decisamente poco portato per la commedia e quindi determinato a impoverire i contenuti a vantaggio della confezione commerciale.

Il risultato definitivo è infatti una sorta di pretenzioso “Hollywood Swingin’” –come cantano i Kool & The Gang durante gli eloquenti titoli di coda– ricchissimo di celebrità.

Sax Marmotta