
Cuori estranei
- Edoardo Ponti
- Deborah Kara Unger, Mira Sorvino, Pete Postlethwaite, Sophia Loren
- Drammatico
- Canada, Italia
- 30 August 2002
Trama
Le vicende parallele di tre donne di età ed estrazione diverse che vivono in Canada. Olivia si occupa da anni dell’insensibile marito John, costretto su una sedia a rotelle; la donna, che è italiana, sogna sin da giovanissima di diventare un’artista e di vivere a Firenze, è amica del giardiniere Max ed ha un misterioso legame con la famosa scultrice Amanda Trent.
Natalia si avvia a diventare un’affermata fotografa, come ha sempre voluto suo padre Alexander, già famoso; ma un’immagine che ha scattato in Angola, pubblicata in copertina da una prestigiosa rivista, la tormenta.
Catherine è una brava ed infelice violoncellista che ha abbandonato la famiglia; sa che suo padre Adam, che odia, è appena uscito di galera, e vuole affrontarlo.
Recensione
Se non amate i melodrammoni, le lacrime a secchiate e i rapporti irrisolti, non vedetelo; viceversa, se il vostro genere è il dramma-a-tutti-i-costi, questo è il film che fa per voi.
Ponti, figlio del produttore Carlo e di Sophia Loren, per il suo esordio si butta nello stile corale, alla Altman per intenderci; la sua scrittura, tranne forse per l’incerto personaggio di Postlethwaite (John) e per il trio di irreali teppistelli, non è deprecabile (mentre la regia dimostra un amore sviscerato per le sue attrici; del resto, una è mammà…), ma le tre storie hanno un sapore di déjà vu, oltre a condividere fra loro molti elementi (per esempio, le protagoniste hanno tutte un passato difficile a causa dei rispettivi padri).
In fin dei conti, c’è un cast da grandi occasioni, nel quale l’eccellenza spetta proprio a coloro che ultimamente razionano le loro apparizioni cinematografiche: Brandauer e, appunto, la Loren.
L’imbolsito McDowell è coinvolto in un omaggio(?) da contrappasso ad Arancia meccanica. Bella la composizione del manifesto.