
Dieci
- Abbas Kiarostami
- Amin Maher, Kamran Adl, Mania Akbari, Roya Akbari
- Drammatico
- Iran
- 20 May 2002
Trama
Una fotografa e pittrice iraniana, benestante e separata, ha un rapporto conflittuale con il figlioletto Amin, poco disposto ad accettare il nuovo compagno di lei e costretto dalla situazione familiare a crescere in fretta.
Durante i suoi numerosi spostamenti in auto, la donna, emancipata ma mai esente da dubbi e curiosità, si confronta anche con la sorella, con un paio di ferventi religiose di età diversa, con un’amica e persino con una prostituta.
Tante vite, tanti modi di affrontare la realtà.
Recensione
Dieci lunghe (quasi sempre) scene girate all’interno della stessa macchina in movimento, ora inquadrando la conducente, ora i vari passeggeri, per illustrare un percorso difficile ed in qualche modo instancabile, quello di una protagonista che di certo ha commesso e commetterà degli errori e che tuttavia “vuole vederci chiaro”, intende ascoltare pareri e soprattutto esperienze altrui probabilmente per orientarsi meglio nella sua esistenza.
Un itinerario senza mappa nel corso del quale viene invitata più volte proprio da Amin (che alterna una strana saggezza “infusa” alle bizze tipiche della sua età) a “non correre”, a rivedere le sue convinzioni.
Celando dettagli e figure a suo piacimento, il sorprendente Kiarostami (pure produttore e montatore), avvalendosi di nuovo del digitale, non solo sperimenta nuove forme di narrazione, ma rinuncia anche ai paesaggi desertici e schematici cui ci ha abituati il cinema iraniano per immergersi in un clima cittadino non troppo dissimile da quello occidentale, con cellulari e grosse cilindrate (con il carattere principale alla guida).
Benché si parli di divorzio, assoluta libertà serale e meretricio (e c’è persino un accenno al lesbismo), argomenti non esattamente all’ordine del giorno in Iran, la scena che ha destato “scandalo” a Cannes continua ad essere quella in cui una delle donne abbassa per un po’ l’inseparabile foulard.
Un film da vedere, sconsigliabile soltanto a chi soffre il mal d’auto.