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Recensione

Non c’è pace per Toretto (Vin Diesel) e il suo gruppo specializzato in guida spericolata e mega-furti.

Vorrebbero darsi alla bella vita, quand’ecco che un imboscato ex dei servizi segreti inglesi rompe loro le uova nel paniere, assassinando un membro della banda e minacciando platealmente gli altri.

Il nuovo nemico (Jason Statham) è fratello di un altro cattivone colpito quasi a morte nell’episodio n.6, ed è chiaro sin da subito che non sarà facile ridimensionarlo. Una situazione di cui approfitta un sornione agente governativo (Kurt Russell, ulteriore new entry di lusso nel cast), che chiede ai discutibili eroi di recuperare un moderno apparato top secret finito nelle mani sbagliate; in cambio, esso sarà messo a loro disposizione per debellare il fastidioso avversario.

Le auto truccate sono ancora l’ingrediente principale di una ricetta milionaria (redditizia): il sequel ha rastrellato nel mondo quasi 400 milioni di dollari in pochi giorni.

In aggiunta agli scontati momenti d’azione – tra gli scontri dei muscolosi protagonisti e gli spettacolari inseguimenti (e voli!) su quattro ruote – e a un crescente sentimento familista, c’è purtroppo il dramma della vera morte di Paul Walker, avvenuta a causa di un terribile incidente stradale a riprese iniziate.

Il regista esperto in horror Wan, sostituto del veterano del brand Justin Lin, e il resto della troupe hanno lungamente titubato.

Continuare? Cancellare il personaggio? Tutto si è risolto in una consistente revisione della sceneggiatura, in un rinvio di quasi un anno dell’uscita del settimo capitolo (non il definitivo, pare, a giudicare pure dalle “aperture” della trama) e in un lavoro di cesellatura nell’arco delle riprese (sul set) (grazie all’apporto dei fratelli dell’attore scomparso, che gli hanno fatto da controfigure) e della post-produzione, che è ricorsa a materiali non utilizzati e ad artifizi digitali.

Il risultato è trucemente ritmato, come ci si aspetta, e indugia in un finale malinconico che sottende alla realtà e invoca una commossa partecipazione.

Max Marmotta