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Trama

Ulysses Everett McGill è detenuto in un campo di lavori forzati. Riesce a evadere con l’aiuto di due compari, ai quali ha promesso una grossa fetta del suo bottino sepolto in un luogo segreto, dove, però, entro tre giorni si inizierà a costruire una diga.

Il trio ha poco tempo, e durante il suo lungo viaggio dovrà fare i conti con la polizia e con diversi strani individui.

Recensione

I fratelli Coen come James Joyce? Forse si, dato che Fratello, dove sei? si presenta come una libera reinterpretazione dell’Odissea di Omero, ambientata nel profondo sud dell’America anni ’30.

Si tratta di un’opera complessa, carica di simbolismi sullo stile di Barton Fink e ricca di un’ironia tipica del vecchio cinema americano, molto caro al poco prolifico duo.

George Clooney stupisce con una brillante interpretazione: il suo Ulisse è un truffatore vanitoso dall’eloquio sviluppato, fervido sostenitore della razionalità e con due baffetti alla Clark Gable.

Gli sono perfettamente complementari un sempre grande John Turturro e il poco noto Tim Blake Nelson (attore e regista), che incarnano la superstizione e l’ignoranza di un’America appena entrata nel periodo della Grande Depressione.

La musica, grande protagonista della pellicola, è stata curata da T-Bone Burnett, che ha spaziato tra diversi generi: bluegrass, country, gospel e blues (i tre uomini danno un passaggio a un chitarrista di colore che ricorda la leggenda Robert Johnson).

Un’ opera affascinante, anche per l’inconfondibile stile dei fratelli Coen, che hanno il pregio di utilizzare con parsimonia gli effetti digitali e sempre al servizio della storia (in questo caso tutti i colori del film sono stati ritoccati al computer per dare un effetto da vecchia foto ingiallita).

Sax Marmotta