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Recensione

Nel 1953 la televisione entra nelle case americane e inizia ad imporsi all’attenzione del pubblico. Il giornalista Edward R. Murrow (David Strathairn) conduce sulla CBS due programmi di grande successo: il notiziario “See It Now” e il talk-show “Person to Person”.

Edward si sente però più a suo agio nei panni del cronista, concentrato sulla macchina da scrivere a buttare giù i testi per la trasmissione, piuttosto che in quelli dell’intrattenitore.

Durante una riunione con il suo staff di giovani reporter, emerge la vicenda di Milo Radulovich, cacciato dall’esercito degli Stati Uniti perché considerato rischioso per la sicurezza nazionale (si ritiene che i suoi parenti prossimi siano simpatizzanti comunisti) e dichiarato colpevole senza processo.

Murrow, andando contro il volere del direttore della rete William Paley (Frank Langella) e con il solo appoggio del suo editore Fred Friendly (George Clooney), decide di divulgare la notizia.

Lo scandalo produce l’intervento del senatore Joseph McCarthy, presidente della Commissione per le attività antiamericane.

La CBS si trova a questo punto in difficoltà: bisogna dare carta bianca a Murrow e alla sua redazione o punirli? L’attore-regista Clooney, alla sua opera seconda, animato dal ricordo del padre giornalista televisivo, si ispira a un fatto storico e rende un appassionato omaggio al mestiere del cronista; il più patriottico di tutti, a suo dire, quando segue la propria naturale inclinazione alla ricerca della verità.

Si congeda inoltre dall’influenza stilistica dell’amico Soderbergh (presente in veste di produttore), optando per il bianco e nero di Robert Elswit, anche per non creare stridore con le immagini di repertorio, e, memore di Tutti gli uomini del presidente, sceglie una confezione asciutta e rigorosa, alla quale fanno eco le brillanti e sobrie interpretazioni di tutti gli attori, soprattutto di Strathairn, caratterista finora ingiustamente trascurato.

Un film da vedere, soprattutto per rendersi definitivamente conto che non c’è alcuna differenza tra McCarthy, Hearst, Hoover, Stalin, Castro, Berlusconi, Bush o Blair.

I volti cambiano, ma i ruoli storici di tali personaggi sono sempre gli stessi: pitbull e padroni di pitbull.

Sax Marmotta