
Habemus Papam
- Nanni Moretti
- Jerzy Stuhr, Michel Piccoli, Nanni Moretti, Renato Scarpa
- Amazon Prime, Commedia, Drammatico
- Francia, Italia
- 15 April 2011
Recensione
Habemus PapamUn film ogni lustro, quindi due per decennio: nonostante sia una sorta di icona nazionale e le sue opere siano fra le più attese al momento della loro uscita (non solo in Italia, anche in Francia), Nanni Moretti non ha diretto che undici lungometraggi (alcuni altri li ha solo interpretati e altri ancora li ha prodotti) in trentacinque anni di attività, e da una ventina si è attestato sulla media di cui sopra.
Dunque, visti i riscontri delle platee, perfino di quelle che lo amano poco, nessun dubbio sulla capacità di cogliere nel segno del suo sguardo fendente, della sua caustica ironia, del suo tragico spirito d’osservazione.
Questa sua più recente fatica è in un certo senso un lavoro minore, rispetto per esempio al profetico precedente, Il caimano.
Stilisticamente non è certo un passo indietro, anzi: fra la fotografia di Alessandro Pesci, la scenografia di Paola Bizzarri, i costumi di Lina Nerli Taviani e le sottigliezze della sceneggiatura, scritta dal regista con Federica Pontremoli e Francesco Piccolo, la pellicola si mostra impeccabile, frutto di ponderate smussature che mascherano, senza annullarli, i segni di riconoscimento, e di scelte narrative precise che conducono a credere che la figura – non nuova – di questo neo-eletto pontefice immaginario (un superbo Piccoli, sapientemente non sovrapponibile ad alcuna figura cardinalizia reale), la cui crisi si manifesta nel fermo rifiuto di essere ufficialmente proclamato e di apparire in pubblico, tormentato da una ricerca interiore che lo porta a rimettersi totalmente in discussione e a vagare per Roma mentre lo psichiatra che dovrebbe aiutarlo rimane segregato in Vaticano, rappresenti invero, da un’angolazione comunque laica, l’intera Chiesa, infine agitata da un esame di coscienza che richiede dei ripensamenti profondi.
Eppur si ride. E l’argomento è necessario.