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Trama

1272: in seguito alle invocazioni di un frate, fedele al re di Francia, viene scoperta l’esatta ubicazione della leggendaria Sacra Sindone.

Un manipolo male assortito di uomini parte alla ventura per recuperarla: un soldato franco, un furfante, un messaggero britannico, un prode dai modi spicci e il suo nuovo scudiero, in precedenza fabbro, posseduto dal diavolo.

Recensione

Girato in varie locations (principalmente in Umbria per quel che riguarda l’Italia), la nuova fatica del non sempre brillante Pupi Avati possiede, per proporzioni, mezzi, ambientazione, cast internazionale, durata, l’aura del kolossal nostrano, genere che si credeva estinto.

Scopiazzando lo stile d’oltreoceano e scegliendo di mostrare le brutalità tipiche del Medioevo, il regista imprime un buon ritmo alla pellicola e fa affezionare lo spettatore ai suoi canaglieschi personaggi.

Furlong è bravo come sempre, più capace del solito Bova. Particina per Gigliola Cinquetti.

Max Marmotta