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Recensione

L’ambientalista Albert Markovsky (Schwartzman, nipote di Coppola) si rivolge ai “detective esistenziali” Bernard e Vivian Jaffe (Hoffman e Tomlin) per capire il significato di una coincidenza a suo dire inspiegabile: per tre volte, in tre differenti momenti e luoghi, ha incontrato un ragazzo africano molto alto.

L’indagine degli eccentrici investigatori si concentra quindi sulla nemesi di Albert, Brad Stand (Law), rampante dirigente di una catena di centri commerciali –la Huckabees– fidanzato della modella Dawn (Watts), deciso a sponsorizzare l’associazione Open Space, diretta proprio da Markovsky.

Ma l’uomo, coalizzatosi con il pompiere Tommy (Whalberg), cliente dei Jaffe in seguito ai fatti dell’11 settembre, abbraccia le teorie della francese Caterine Vauban (Huppert), rivale di Bernard e Vivian.

Commedia filosofica, diretta dal regista di Amori & disastri e Three Kings, I Heart Huckabees affronta gli eterni interrogativi esistenziali umani, con molta amarezza e gusto per il nonsense.

Un gioco che, se si prende per il verso giusto, può coinvolgere, per quanto ormai sia poco originale, specie per chi ha apprezzato Wes Anderson, P.T. Anderson e Spike Jonze & Charlie Kaufman.

Sax Marmotta