
Il gioco di Ripley
- Liliana Cavani
- Dougray Scott, John Malkovich, Lena Headey, Ray Winstone
- Crime, Thriller
- Italia, Regno Unito, Stati Uniti
- 2 September 2002
Trama
Ormai maturo, Tom Ripley si gode i frutti di una ricettazione (con omicidio), andata in porto con la complicità del poco raccomandabile Reeves in quel di Berlino: una villa palladiana in Veneto rimessa a nuovo e divisa con la moglie cembalista Luisa.
Partecipando ad una festa dei suoi vicini, Ripley adocchia Jonathan Trevanny, corniciaio inglese gravemente ammalato di leucemia.
Quando Reeves si rifà vivo perché angariato da un altro malavitoso, Tom gli suggerisce di circuire il morituro e commissionargli l’omicidio.
Quest’ultimo, allettato dal compenso proposto, dopo molte titubanze accetta, pensando alla moglie Sarah e al figlioletto.
Recensione
A nove anni da Dove siete? Io sono qui (sempre con Chiara Caselli), Liliana Cavani si dedica ad un progetto che non sembra molto nelle sue corde: qualche scena approssimata (l’avvio e l’innalzamento delle difese, per esempio), dialoghi a volte un po’ fasulli o ridicoli, ritmo qua e là carente.
Però il romanzo della Highsmith, già portato sullo schermo da Wim Wenders ne L’amico americano, consta di un bell’intreccio, con progressioni interessanti e rapporti psicologici approfonditi.
Malkovich è nato per il ruolo: la sua aria disturbata e pericolosa si addice parecchio al personaggio, ormai divenuto un criminale a tutti gli effetti.
Una mente diabolica che gioca a scacchi con chiunque, prevedendo con facilità le mosse avversarie; tuttavia erano preferibili le sfumature che gli conferiva Matt Damon –meno minaccioso nell’aspetto e perciò più inquietante– ne Il talento di Mr. Ripley (tratto dalla stessa autrice). Alla fine, nonostante l’interpretazione da dimenticare di Dougray Scott, si esce dal cinema abbastanza combattuti: una storia comunque intrigante o un film troppo lacunoso? .