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Trama

Fine dell’Era Glaciale. I fratelli Kenai, Denahi e Sitka fanno parte di una piccola tribù inuit. Il rito più importante della comunità, riguardante il passaggio all’età adulta, viene celebrato tramite la consegna di un totem che rappresenta il destino del giovane uomo.

Sitka sa che diventerà un capo, Denahi un saggio mentre il deluso Kenai scopre che il suo futuro sarà segnato dall’amore, simboleggiato dall’orso.

Ma è proprio un grizzly a causare la prematura morte del fratello maggiore, scatenando la rabbia di Kenai il quale, contro il parere di Denahi, parte per la caccia.

Ottenuta la vendetta, il ragazzo subisce la punizione degli spiriti del suo popolo… .

Recensione

Ed ecco che la coraggiosa Disney torna a solcare i mari dell’animazione integralmente bidimensionale.

Nonostante infatti l’agguerrita e diversificata concorrenza, la vecchia tecnica riesce tutt’ora a rivelarsi pregevole e alquanto affascinante, grazie proprio alla sua sostanza artigianale.

Purtroppo, questa piacevole riscoperta si manifesta in una storia parimenti stagionata la quale, regalando appena due sequenze coinvolgenti (entrambe drammatiche), rischia di annoiare il pubblico di ogni età.

Senza particolari eccentricità, incluse due spalle comiche che fanno appena ridere, la pellicola vanta la solita anima buonista, il solito preconfezionato messaggio di tolleranza e fratellanza, la solita morale sulla crescita letta come cambiamento –e viceversa– e persino quattro melensi brani musicali (non accadeva da tempo) composti da Mark Mancina e Phil Collins (il quale si cimenta pure in cacofoniche versioni in italiano).

La Pixar ha dimostrato che anche altri territori possono essere esplorati, continuando a curare i medesimi contenuti positivi.

Sax Marmotta