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Recensione

L’altra faccia di Maria regina di Scozia (sempre con Joe Alwyn nel cast ma con un’ambientazione più “recente”, l’inizio del ’700): intrighi alla corte inglese che riaffermano il potere femminile.

Ma non quello, indiscusso, della regina, Anna Stuart, ultimo monarca della sua stirpe e primo a governare l’espansa Gran Bretagna, donna malata (di gotta) e poco incline alle faccende ufficiali, bensì quello di Lady Sarah, amica intima della sovrana, manipolatrice e vera manovratrice politica, favorevole a proseguire la dispendiosa guerra contro la Francia a onta della prudenza del capo dell’opposizione Harley.

Tuttavia, l’arrivo della decaduta cugina della nobildonna, Abigail, capace di entrare – da principio con una certa spontaneità, poi sempre più subdolamente – nelle grazie di Sua Maestà (soprattutto in privato), rimette gli equilibri in discussione.

Lanthimos, prodigo di ubriacanti grandangoli e pseudo-musiche ansiose, non rinuncia a rappresentare le sgradevolezze tipiche del suo cinema, però qui è assente la dimensione surreale (del resto la sceneggiatura – suddivisa in capitoli – eccezionalmente l’ha “ereditata” da Deborah Davis e Tony McNamara).

Le attrici assecondano alla perfezione la sua vena caustica: Olivia Colman è una svogliata testa coronata e le “non protagoniste” Rachel Weisz ed Emma Stone ingaggiano credibilmente una spaventosa lotta senza esclusione di colpi; benché i conigli contino più dei loro personaggi  .

Max Marmotta