
La sedia della felicità
- Carlo Mazzacurati
- Giuseppe Battiston, Isabella Ragonese, Raul Cremona, Valerio Mastandrea
- Commedia
- Italia
- 24 November 2013
Recensione
Malgrado si tratti di una commedia acida che diventa via via sempre più surreale, la visione del lavoro di commiato di Carlo Mazzacurati suscita un’intrinseca, inevitabile commozione.
Sarà perché sappiamo che d’ora in poi ci verrà a mancare quella sua personale attitudine a osservare la realtà e restituirla sotto forma di film (ilari o mesti, poco importa) mai banali, o forse perché il regista in tale occasione si è circondato – per ruoli anche brevissimi – di buona parte degli attori che hanno popolato la sua opera (Albanese, Bentivoglio, Orlando, Citran), ma tra un sorriso e l’altro ci si immelanconisce.
Comunque, il plot non è originalissimo: le vicissitudini di un tatuatore (Mastandrea) e di un’estetista (Ragonese) vicini di bottega a Jesolo che, in competizione con un corpulento sacerdote (Battiston), cercano di rintracciare una sedia contenente un tesoro finita in un’asta giudiziaria insieme ad altre sette identiche si raccordano con quelle di Vittorio Gassman in Una su 13 e di Ron Moody ne Il mistero delle dodici sedie (discendenti dallo stesso romanzo), ed è incredibile scorgere perfino degli echi de Il buono, il brutto, il cattivo.
Qualche segmento resta incerto, dato che non tutte le situazioni messe in scena appaiono necessarie od opportunamente risolte, però il principio è quello di seguire una linea bislacca che conduca a una conclusione curiosamente coerente.
Nel frattempo, ci sono sfilate davanti delle caricature d’umanità paradossalmente credibili e attuali (protagonisti in testa), e qui sta il bello.