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Trama

Appassionate di teatro, Louise e Nathalie si conoscono sin dall’infanzia. Si inseriscono in una compagnia teatrale di dilettanti, ma la loro unione, apparentemente indissolubile, s’incrina poco dopo a causa della gelosia che la prima nutre nei confronti della seconda.

Nathalie, però, è anche dotata di un maggiore talento recitativo; così le ex-amiche si rincontrano dieci anni dopo proprio durante un suo spettacolo.

Louise, nel frattempo, si è sposata con Nicolas e, come lui, è diventata odontotecnico. La frequentazione, così bruscamente interrotta, riprende nel corso di una tournée danese. Il burrascoso rapporto di Nathalie con il suo megalomane regista Matthias e la rinnovata tendenza alla possessione di Louise, che procura un provino importante alla sua adorata compagna, minacciano ancora gli equilibri… .

Recensione

Il cinema francese ci ha abituato a questo tipo di storie muliebri: amicizie profonde ma non limpide, che portano alla distruzione dell’altra e all’autolesionismo.

Componente fondamentale, in questo caso, è l’invidia (non solo la gelosia, che conduce al quasi superfluo amore lesbico), incarnata da Louise (la canadese Bussières, la cui presenza è talmente idonea da non richiederle particolari sforzi interpretativi).

Un personaggio che da solo imbastisce il film, dato il suo accanimento –anche in nuce– contro la vittima-oggetto del desiderio Nathalie (la capace Béart, avvezza a tali ruoli per l’innocenza del suo aspetto), fortunatamente non esente da colpe o comportamenti antipatici.

La regista Corsini (La nouvelle Ève – Una relazione al femminile) ogni tanto si adagia, riuscendo comunque a fissare qualche buon momento; soprattutto, quando sembra citare Aldrich e il suo Che fine ha fatto Baby Jane? Il titolo va inteso in senso teatrale (“prova”) e, probabilmente, narrativo, poiché l’incontro tra le protagoniste si ripete.

Max Marmotta