
L’asilo dei papà
- Steve Carr
- Anjelica Huston, Eddie Murphy, Elle Fanning, Jeff Garlin, Regina King, Steve Zahn
- Commedia, Famiglia
- Stati Uniti
- 9 May 2003
Trama
Charlie, sposato con l’aspirante avvocatessa Kim e padre del minuscolo e tenero Ben, viene licenziato con il collega Phil dall’industria di cereali per cui lavorano, a seguito del fallimentare progetto di lanciare sul mercato dei fiocchi a base di verdura.
Immantinente per i neo-disoccupati ogni spesa si muta in un problema, anche trovare una scuola materna per i rispettivi pargoli: da qui l’idea bislacca di aprire un asilo.
Charlie mette a disposizione casa sua, Phil porta suo figlio Max e insieme convincono molte mamme del vicinato ad affidare loro i frugoletti.
All’inizio confusi sulle attività da far svolgere ai piccoli iscritti, i due “educatori” trovano un insperato appoggio nel giuggiolone Marvin, piuttosto abile nell’intrattenere i bambini.
Ma la malvagia Mrs. Harridan, direttrice di un esclusivo, e costoso, istituto nel quale i pargoli vengono trattati come universitari, non è disposta a perdere clientela: sollecita controlli ministeriali (che aiutano Charlie a raddrizzare il tiro) e cerca di screditare i concorrenti con ogni mezzo.
Recensione
E se film per famiglie dev’essere, che sia più o meno così: agile, simpatico, provvisto di sceneggiatura semplice dal finale annunciatissimo, privo di volgarità, divertente il giusto e con qualche riflessione facile facile (e un po’ utopistica) sulla superficialità della società dei consumi, che ci impedisce di dedicarci adeguatamente ai nostri figli.
Un territorio decisamente diverso per Eddie Murphy, a dispetto del dittico de Il dottor Dolittle (il secondo episodio lo diresse proprio Steve Carr), che comunque si accosta all’argomento con la consueta professionalità e senza allontanarsi troppo dal suo stile recitativo.
Gli fa compagnia l’ancor poco noto coetaneo (quarantenne) Jeff Garlin, un “erede” altrettanto pacioccone di George Wendt e John Goodman.
Un’ondata di garbo e buoni sentimenti, veicolati da una troupe di bambini vocianti scelti con cura; menzioniamo soltanto i graziosi Khamani Griffin e Max Burkholder, discendenti, nella finzione, dei due protagonisti, e Jimmy Bennett, eternamente calato nei panni di un eroe dei fumetti da riscoprire: Flash.
Con tanti mini-interpreti, inevitabile la sequela di ciak scartati a corredo dei titoli di coda.