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Trama

Antonio lavora come autista a Roma da circa due anni. È un solitario appassionato di fantascienza, un uomo affidabile su cui si può contare in qualsiasi momento per qualsiasi cosa.

Una sera rischia di investire la piccola Lisa, figlia della problematica Maria, padrona di un negozio di surgelati.

Affascinato dalla donna, Antonio entra poco a poco nella sua vita e anche in quella della bambina, che accumula di giorno in giorno le frustrazioni della madre.

Maria infatti non riesce ad affezionarsi quanto Antonio perché ha un’altra tormentata relazione, si è indebitata con Saverio per aprire il suo esercizio e inoltre deve affrontare periodicamente gli assistenti sociali per mantenere l’affidamento della figlia.

Recensione

Da tempo Giuseppe Piccioni ci ha abituato a rapporti sentimentali e umani apparentemente impossibili. La sua sapiente regia supportata dall’ottima sceneggiatura valorizza ancora di più le già buone interpretazioni di Lo Cascio e Ceccarelli (entrambi premiati con la Coppa Volpi al Festival di Venezia).

Splendida l’idea di proiettare i pensieri di Antonio nei monologhi di Morgan, eroe di un romanzo di fantascienza.

Morgan è un viaggiatore, come in fondo lo stesso protagonista; entrambi sentono prima o poi il bisogno di cercare una meta, e l’autista la trova in Maria, gelida quanto i surgelati che vende e incapace di legarsi a un uomo che la desideri realmente.

Un’opera essenziale, priva di sbavature, che, senza correre il rischio di scivolare nella retorica o nel sentimentalismo gratuito, trova spazio per parlare del mondo dei bambini, degli immigrati clandestini e del giro d’affari illegali legato a questa realtà.

Bravi l’inedito Silvio Orlando e il paterno Toni Bertorelli.

Sax Marmotta