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Trama

La famiglia Cammarano, dopo avere praticamente debellato i rivali Luongo, si avvia ad una complicata gestione del potere.

Talmente complicata che quasi ognuno dei suoi membri vuole comandare. Così, quando il vecchio e temuto boss intravede un pericolo nelle idee “moderne” di Amerigo, si accinge a provvedere.

È l’inizio di una faida intestina.

Recensione

Ricalcando l’Orestea di Eschilo, Antonio Capuano sigla la sua opera più alta. Affidandosi ad una fotografia minacciosa e ad interpreti di ottimo livello (spesso provenienti dal teatro napoletano), fra i quali una Maglietta sorprendentemente trasformata, si allontana –non nella cattiveria– dai classici aggiornati di lingua inglese (Romeo & Giulietta, Riccardo III) per istituire un inquietante parallelismo con il mondo camorristico.

Le vendette, i tradimenti, gli incesti, il sangue (sapientemente lasciato fuori campo in qualche sequenza narrata ma non per questo di minor presa) calzano a pennello il degrado criminale odierno, e il linguaggio a metà tra il dialettale e l’aulico produce un effetto ragguardevole.

Non ci si orienta subito con le parentele, neanche se si conosce il testo di origine, tuttavia il film travolge, e finisce con l’avere più valore di tante pellicole fedelmente ispirate alla realtà.

Max Marmotta